“Se c’è violenza in sanità, non c’è servizio” 

A seguito dell’aumento della violenza nel settore sanitario in tutta la Turchia, è cambiata anche la reazione del personale sanitario che è esposto alla violenza e vive costantemente nella paura di tale violenza. Il co-presidente della filiale n. 2 della SES, Başak Edge Gürkan, ha affermato che, secondo la legge n. 6331, i dipendenti di ogni settore hanno il diritto di ritirarsi dal servizio in una situazione che minaccia la loro sicurezza della vita e ha affermato: "Questo limite è già stato superato superato in salute."

NELLA STESSA NOTTE SONO AVVENUTI DUE INCIDENTI VIOLENTI ALL'OSPEDALE DELLA CITTÀ DI BAYRAKLI!

Il dovere del datore di lavoro è garantire la sicurezza della vita dei suoi dipendenti
Gürkan ha dichiarato nella sua dichiarazione alla Science and Health News Agency: “Questo slogan è apparso dopo i crescenti episodi di violenza. Di conseguenza, il datore di lavoro deve garantire la sicurezza della vita dei propri dipendenti in tutte le aree di lavoro. Il lavoratore ha il diritto di recedere dal servizio in situazioni che mettono a rischio la sua sicurezza della vita. La violenza in ambito sanitario ha superato questo limite. Il Ministero della Salute sta attuando il programma di Trasformazione Sanitaria ideato molto tempo fa. In questo sistema il concetto di paziente viene sostituito dal concetto di “cliente”. L’attuale governo ha implementato questo programma molto bene. Mentre questo sistema viene implementato, la reputazione di tutti gli operatori sanitari viene minata. Naturalmente anche i pazienti soffrono dei danni causati da questo sistema. I pazienti non possono raggiungere l’ospedale dove riceveranno assistenza sanitaria. Il personale sanitario è schiacciato dal carico di lavoro, dal mobbing e dalla violenza. Questo sistema porta violenza anche nel settore sanitario. Quando il paziente non riesce in qualche modo a risolvere il suo problema all’interno del sistema, si sente autorizzato a ricorrere alla violenza. Bayraklı Ci sono enormi ospedali pubblici e universitari come il City Hospital. Ogni giorno decine di migliaia di pazienti e i loro parenti entrano in questi ospedali. Purtroppo il Ministero della Salute, le Direzioni sanitarie provinciali e le direzioni ospedaliere non possono garantire la sicurezza di questi ospedali”.